
Bdsm e costrizioni: tutto quello che c’è da sapere
Le pratiche erotiche sadomaso, raggruppabili nella sigla bdsm, prevedono una serie di trattamenti volti a immobilizzare la persona che ricopre il ruolo del sottomesso, in modo da fargli subire una serie di costrizioni fisiche che aumentano il piacere sessuale e l'intesa tra dominante e dominato.
Sempre più persone di ogni età si dichiarano attratti dal mondo sadomaso, la cui estetica forte e le cui pratiche molto particolari lo rendono un universo a sè, fatto di mistero e di piacere oscuro e trasgressivo.
Chi intende provare il brivido di una sessione bdsm, oggi si affida al web e ai tantissimi portali e siti di annunci sadomaso dove è possibile trovare persone dell'ambiente anche molto esperte che praticano queste discipline erotiche da molto tempo.
Sono sempre di più gli aspiranti slave e le aspiranti mistress, che desiderano sperimentare il sadomaso in coppia o in gruppo: internet è il posto giusto per incontrare individui affini, disposti a sottoporsi senza paura e senza tabù a pratiche anche abbastanza estreme.
Tra le molte pratiche considerate estreme, a volte anche potenzialmente pericolose, sono quelle costrittive a suscitare maggiore interesse nei novizi e nelle persone che decidono di avvicinarsi al mondo bdsm.
Durante una sessione sadomaso, infatti, è il dolore a farla da padrone, insieme all'umiliazione e al piacere a ciò inevitabilmente connesso, il tutto attraverso la costrizione fisica del soggetto sottomesso, che vede ridotte le sue facoltà sensoriali e costretto a obbedire ai comandi di chi domina.
Le pratiche costrittive possono essere messe in atto attraverso l'ausilio di strumenti molto comuni a chi bazzica il mondo bdsm, oggetti quali manette, corde, legacci e vere e proprie tute integrali, di solito in latex o materiali plastici, in cui viene costretto il soggetto sottomesso.
Negli ultimi tempi, complici fenomeni di costume, sono proprio le corde ad essere al centro delle pratiche bdsm costrittive, il cosiddetto metodo bondage shibari di derivazione orientale, che prevede che il sub sia legato in posizioni molto scomode e dolorose, e in tal modo risulti inerme e alla completa mercé di chi domina.
A chi si avvicina al mondo bdsm, chiariamo da subito che per effettuare delle immobilizzazioni che siano sicure serve molta esperienza e sopratutto molta prudenza, dato che dei nodi troppo stretti potrebbero causare il rischio di soffocamento.
Anche le manette, classiche e intramontabili, sono tra i metodi di costrizione preferiti, anche perché ricoprono un ruolo abbastanza simbolico. Oltre a ciò, esistono molti altri modi per immobilizzare uno slave, da speciali fasce di cuoio con dei ganci e delle fibbie, molto più sicure delle corde di nylon shibari, e, come si è accennato in precedenza, delle tute integrali che vengono fatte indossare allo slave per renderlo alla stregua di un oggetto, incapace di muoversi e di ribellarsi.
Questi ultimi metodi, tra quelli costrittivi, sono senz'altro i più interessanti e i più coloriti dal punto di vista della presenza scenica: queste tute di latex lucido, molte volte sono create apposta per isolare lo slave dalla realtà e proiettarlo in una dimensione in cui è costretto ad abbandonare se stesso e il suo ego al dominio della mistress o del master, che in questo modo, può disporre di egli come meglio desidera.
Chi decide di provare uno di questi metodi durante una sessione bdsm deve in ogni caso ricordare le parole chiave che regolano le pratiche sadomaso, le cosiddette tre S, ovvero safe, sane and consensual!